In Francia da marzo 2022 è operativo il Piano nazionale per gli acquisti sostenibili (2022-2025) che mira a incentivare l’acquisto sostenibile, sia nel settore pubblico che nel settore privato.
Il controllo del Piano è assicurato dal Commissariato generale per lo sviluppo sostenibile.
Entro il 2025 ciascun acquisto pubblico (quindi il 100% degli appalti) dovrà avere almeno una considerazione ambientale; dal report 2019 si evince che la percentuale di appalti pubblici che contenevano almeno un aspetto ambientale erano pari al 15,8%. Quindi l’obiettivo che viene prefissato è quantomai ambizioso e rende di fatto obbligatorio il green public procurement in Francia.
La considerazione ambientale è definita nel Piano come la considerazione della dimensione ambientale all’atto dell’acquisto.
Per dimensione ambientale si intende, in senso ampio, la riduzione dell’uso di risorse, la composizione dei prodotti (ecologico, inquinante, tossico), la dicitura riciclabile, riutilizzabile, ricondizionato sui prodotti, la prevenzione della produzione di rifiuti, le politiche di riduzione dei gas a effetto serra, la protezione dell’ambiente, lo sviluppo di energie rinnovabili e più in generale tutto quello che ha un legame con l’oggetto dell’acquisto pubblico.
Si ricorda che in Francia è in vigore anche la legge 20 febbraio 2020, n. 105 (Legge sulla riduzione dei rifiuti e sull’economia circolare, cd. “loi Agec”) che disciplina, fra le altre, la riduzione dell’uso della plastica e, per quanto concerne gli appalti pubblici verdi, al suo articolo 58 dispone che è in vigore nelle commesse pubbliche l’obbligo di utilizzare prodotti derivanti da riutilizzo o prodotti riutilizzabili (a prescindere che fossero o meno rifiuti) o contenenti materiali riciclati, con percentuali che variano dal 20% al 100% per commessa, a seconda del prodotto oggetto di gara. Giova precisare che il Legislatore francese parla di “réemploi”, ossia il nostro “riutilizzo” e di “réutilisation” che indica invece tutto ciò che rende un rifiuto utilizzabile di nuovo.
Per il Legislatore francese con il termine riciclato si intende qualunque prodotto che al suo interno contenga una percentuale di riciclato, a prescindere dalla quantità di materia riciclata effettivamente contenuta. Unica eccezione per la carta riciclata, che per essere così definita deve contenere almeno il 50% di fibre riciclate.
Il decreto 9 marzo 2021 n. 254 ha attuato quanto previsto nella legge sull’economia circolare prevedendo una lista specifica di beni che, nelle gare pubbliche dello Stato e degli enti territoriali, devono contenere un contenuto minimo di prodotti derivanti da riutilizzo o contenenti percentuale di riciclato.
Per ciascuna tipologia di prodotto inserito nelle gare annuali di ciascuna amministrazione pubblica, una percentuale minima del 20% deve derivare da riutilizzo/riutilizzabilità o riciclato, e di questa percentuale un’ulteriore percentuale variabile deve derivare obbligatoriamente da reimpiego o riutilizzo.
Nella tabella che segue si riassumono tutte le categorie merceologiche (ai sensi del Regolamenti Ue 213/2008) per le quali la Francia obbliga all’utilizzo nelle gare pubbliche di criteri green.
Per completezza si dà atto che nella legge francese 20 febbraio 2020, n. 105 sull’economia circolare, sono contenute anche le scadenze per la messa al bando della plastica monouso. In particolare, già dal 1° gennaio 2021, è vietata la distribuzione gratuita di bottiglie in plastica negli spazi aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro; negli eventi fieristici, culturali e sportivi, gli sponsor non possono più proporre l’utilizzo di bottiglie in plastica; sono vietati i coriandoli in plastica; alle casse dei supermercati sono installati dei cestini dove buttare tutti gli imballaggi acquistati durante la spesa; le confezioni in polistirene espanso sono banditi; la fabbricazione e l’importazione di sacchetti in plastica monouso sono vietate.
Codice CPV ex Reg. Ue 213/2008 | Prodotti o categoria di prodotti | % derivante da riutilizzo/riutilizzabilità o contenente di riciclato | di cui % derivante da riutilizzo/riutilizzabilità | |
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1 | 18000000-9 18100000-0 19231000-4 19000000-6 39500000-7 | Indumenti, calzature, articoli da viaggio e accessori Indumenti ad uso professionale, indumenti speciali da lavoro e accessori Biancheria Cuoio e tessuti tessili, materiali di plastica e gomma Articoli tessili | 20 | 20 |
2 | 18937000-6 | Sacchi per imballaggio | 20 | 10 |
3 | 22000000-0 22100000-1 22800000-8 30192700-8 | Stampati e prodotti affini Libri, opuscoli e pieghevoli Registri o libri contabili, classificatori, moduli ed altri articoli di cancelleria stampati in carta o cartone Cancelleria | 40 | 0 |
4 | 30000000-9 30231100-8 30213100-6 30213300-8 30237200-1 | Macchine per ufficio ed elaboratori elettronici, attrezzature e forniture, esclusi i mobili e i pacchetti software Terminali informatici Computer portatili Computer modello desktop Accessori per computer | 20 | 20 |
5 | 30120000-6 30125000-1 | Fotocopiatrici e stampanti offset Parti e accessori per fotocopiatrici | 20 | 20 |
6 | 30125100-2 30192113-6 | Cartucce di toner Cartucce di inchiostro | 20 | 20 |
7 | 30192000-1 | Materiale per ufficio | 20 | 0 |
8 | 30197630-1 30197643-5 | Carta da stampa Carta per fotocopie | 40 | 0 |
9 | 32250000-0 | Telefoni portatili | 20 | 20 |
10 | 34000000-7 34100000-8 34210000-2 34370000-1 | Attrezzature di trasporto e prodotti ausiliari per il trasporto Veicoli a motore Carrozzerie Sedili per autovetture | 20 | 0 |
11 | 34430000-0 | Biciclette | 20 | 20 |
12 | 37300000-1 | Strumenti musicali e loro parti | 20 | 5 |
13 | 39110000-6 39120000-9 | Sedili, sedie e prodotti affini, parti associate Tavoli, armadi, scrivanie e scaffali biblioteca | 20 | 20 |
14 | 34928400-2 | Arredo urbano | 20 | 5 |
15 | 39221110-1 39225700-2 | Vasellame Bottiglie, barattoli e fiale | 20 | 10 |
16 | 39700000-9 | Apparecchi domestici | 20 | 20 |
17 | 44211000-2 44211100-3 | Edifici prefabbricati Abitazioni modulari | 20 | 20 |
Dal 1° gennaio 2022, l’imballaggio di frutta e verdura con un peso inferiore a 1,5 kg è vietato; tutti gli stabili aperti al pubblico devono dotarsi di almeno una fontanella d’acqua potabile; i giornali e le pubblicità vengono spediti senza l’utilizzo di imballaggi in plastica; i sacchetti di the e tisane in plastica non biodegradabile sono vietati alla vendita; è vietato proporre gratuitamente giochi in plastica ai bambini nei menù dei ristoranti; è vietato attaccare direttamente su frutta e verdura etichette, a meno che queste siano completamente compostabili; lo Stato non acquisterà più alcun prodotto di plastica monouso per l’utilizzo sui propri luoghi di lavoro e negli eventi che organizza.