È stato pubblicato il quinto Rapporto dell’Osservatorio Appalti verdi “I numeri del Green Public Procurement in Italia – Rapporto 2022”.
In premessa al Rapporto, realizzato come ogni anno da di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, viene sottolineato come la vera spinta al GPP oggi venga dal Piano nazionale di ripresa e resilienza; infatti secondo la linea guida operativa del Ministero dell’Economia (ottobre 2022) il rispetto del principio del Dnsh (“do not significant harm”), principio cardine del PNRR prevede l’adozione obbligatoria del Criteri ambientali minimi. Noi ne abbiamo parlato qui
In altre parole, non ci potrà essere un appalto finanziato dal PNRR che non rispetti il principio del Dnsh e quindi i CAM: per il 37% delle risorse del PNRR non ci si potrà limitare a “non arrecare un danno significativo all’ambiente” ma si dovrà aver dimostrato di aver contribuito in modo sostanziale al miglioramento ambientale.
L’applicazione del GPP nei Comuni Capoluogo
Sono 89 i Comuni Capoluogo che hanno risposto al questionario 2021, su un totale di 111 interrogati.
Le città che dichiarano di applicare sempre i CAM (quindi al 100%) sono 18, aumentate di molto rispetto l’anno passato, ovvero: Belluno, Bolzano, Brescia, Chieti, Cuneo, Ferrara, Forlì, Imperia, Latina, Mantova, Modena, Monza, Padova, Pavia, Pordenone, Rimini, Savona e Trento.
Le città che hanno una percentuale di applicazione tra il 90% e il 99% rispetto ai 17 Cam monitorati sono 9: Bari, Bologna, Gorizia, Livorno, Ravenna, Torino, Treviso, Venezia, Verona
Altre 8 città mostrano percentuali comprese tra l’80% e il 90%: Brindisi, Cremona, Oristano, Perugia Pistoia, Reggio Emilia, Siracusa, Teramo
Complessivamente 35 comuni capoluogo mostrano percentuali di applicazione dei CAM superiori all’80%.
Per quel che riguarda le politiche e gli strumenti che facilitano il GPP va evidenziato come sia molto elevato il suo grado di conoscenza (98,9%), mentre sia molto basso l’utilizzo dei sistemi di monitoraggio (16,2%).
Il tasso di adozione dei GPP nei Comuni capoluogo
CAM | % adozione 2021 | % adozione 2020 | % adozione 2019 |
---|---|---|---|
Gestione rifiuti urbani | 42% | 37,8 | 32,1 |
Illuminazione pubblica | 48,1% | 48 | 36,3 |
Ristorazione collettiva | 53,7% | 45,6 | 45,5 |
Gestione verde pubblico | 54,8% | 42,7 | 27,7 |
Arredo urbano | 42 | 35,8 | 17,5 |
Calzature | 34,7% | 28,8 | 22,2 |
Prodotti tessili | 37% | 31,2 | 28 |
Veicoli su strada | 39,4% | 41,1 | 27,5 |
Edilizia | 37,8% | 34 | 32 |
Servizi energetici | 38,4% | 41,3 | 29,3 |
Servizi di pulizia | 70% | 60,9 | 62,2 |
Arredi per interni | 51,5% | 43,2 | 49,4 |
Carta per copia e grafica | 61,6% | 58,2 | 54,3 |
Carta in risme | 77,3% | 73,4 | 70 |
Prodotti elettronici | 41,4% | 36 | 40,5 |
Cartucce toner | 65,8% | 58,9 | 58,6 |
Stampanti | 67,9% | 65,9 | 67,1 |
I CAM più utilizzati dai Comuni Capoluogo sono quelli relativi all’acquisto della carta e dei servizi di pulizia (superiori al 70%), seguiti da stampanti, cartucce toner e carta grafica (tra il 60% e il 70%).
I servizi di pulizia sono aumentati dal 60,9% (2021) al 70% (2022), così come l’arredo per interni che ha visto un incremento in un anno dal 43,2% al 51,5%.
Nel Rapporto 2021 l’adozione relativa ai CAM stampanti si attestava su 65,9%, quindi vi è stato un incremento. Stesso aumento per le cartucce e i toner, che sono passati dal 58,9% al 65,8%.
I CAM meno utilizzati, compresi tra il 30% e il 40%, sono invece quei relativi all’edilizia (ferma ancora al 37%), ai veicoli, ai servizi energetici, ai prodotti tessili e alle calzature.
In crescita e in controtendenza dopo anni, anche i prodotti elettronici che balzano da un tasso di adozione del 36% al 41,4%.
L’applicazione del Green public procurement nei soggetti aggregatori
La novità del Rapporto 2022 è stato l’allargamento dell’indagine anche ai Soggetti aggregatori.
Uno degli obbiettivi è quello di agevolare l’aggregazione dei Soggetti, visto che è dimostrato dal Rapporto stesso come la capacità tecnica e la formazione sono requisiti fondamentali nella diffusione del GPP e nell’adozione dei CAM.
L’elenco completo dei soggetti aggregatori, tralasciando i relativi centri di costo, comprende: CONSIP; 19 centrali acquisti di società regionali; 1 per ciascuna delle provincie autonome di Trento e Bolzano; 8 centrali acquisti di città metropolitane (tra cui Napoli, Torino, Bologna, Milano, Genova, Firenze, Roma Capitale); 2 centrali istituite nella provincia di Vicenza e Brescia.
I Soggetti aggregatori che hanno risposto al questionario sono stati 10 su 30, e di questi 10, l’80% applica sempre (quindi nella totalità delle gare) i CAM per le categorie merceologiche che ne dispongono.
L’esame delle criticità applicative conferma che quella considerata più rilevante è quella relativa alla stesura dei bandi, pur tenendo conto (le percentuali sono più basse che per i Comuni) della loro qualificazione tecnica.
Tra i fattori che facilitano invece il GPP è completamente assicurata la sua conoscenza (nel 100% dei casi), sempre a conferma dell’importanza di un soggetto aggregatore nel processo di adozione dei CAM. Sono elevate le percentuali relative alla formazione, anche con programmi specifici di aggiornamento, mentre molto minori quelle relative alla presenza di sistemi di monitoraggio (30%).
Il tasso di adozione dei GPP nei Soggetti aggregatori viene riassunto nella seguente tabella, suddivisa nelle diverse categorie merceologiche.
Il tasso di adozione dei GPP nei Soggetti aggregatori
CAM | % di adozione |
---|---|
Servizi di lavanolo | 42% |
Ausili incontinenza | 48,1% |
Ristorazione collettiva | 53,7% |
Gestione verde pubblico | 54,8% |
Calzature | 34,7% |
Prodotti tessili | 37% |
Veicoli su strada | 39,4% |
Edilizia | 37,8% |
Servizi energetici | 38,4% |
Servizi di pulizia | 70% |
Arredi per interni | 51,5% |