Le imprese (anche piccole) utilizzano sempre più materiali riciclati
È stato pubblicato il sesto Rapporto sull’Economia circolare in Italia, edizione 2024, a cura di Circular economy network.
L’Italia si posiziona al primo posto in Europa in quanto a performance di circolarità, secondo gli indicatori di produzione e consumo; gestione dei rifiuti; materie prime seconde; competitività e innovazione; sostenibilità ecologica e resilienza.
Il Rapporto evidenzia inoltre il ruolo delle piccole imprese nella transizione all’economia circolare ed emerge, in particolare, che gli interventi realizzati dalle imprese con maggior frequenza riguardano l’utilizzo di materiali riciclato (68,2%), reimpiego degli scarti aziendali (44,4%) e realizzazione di prodotti con materiali riciclati (32,2%).
Chiamate ad indicare i principali vantaggi derivanti dall’adozione di misure di economia circolare, il 70,4% delle imprese indica la maggiore sostenibilità ambientale e, a seguire, la riduzione dei costi di produzione (61%), la maggiore efficienza (35,6%) e l’impulso all’innovazione (34,2%).
Si rispecchia quindi, anche nelle piccole imprese, il buon dato italiano relativo all’indicatore delle materie prime seconde.
Infatti il tasso di utilizzo circolare di materia (CMU) viene definito come il rapporto tra l’uso di materie prime seconde generate col riciclo e il consumo complessivo di materiali. L’Italia, storicamente molto avanzata in questo campo, conferma la sua posizione e il dato delle imprese e del loro utilizzo di materiali riciclati ne è una ulteriore conferma.
La crescita esponenziale della certificazione ReMade, che verifica il contenuto di riciclato e/o sottoprodotti, è una testimonianza concreta dei dati incoraggianti sul riciclo e sull’economia circolare in Italia.