È un documento denso di dati e di risultati positivi l’ultimo Rapporto di Sostenibilità integrato 2024 che CONAI ha presentato a Roma il 27 novembre 2024, fornendo un’analisi dettagliata del 2023.
Il documento si concentra innanzitutto sugli effetti moltiplicatori del Sistema CONAI sul tessuto socio-economico italiano, articolati in queste direttrici fondamentali:
– l’economia generata dal contributo ambientale CONAI (CAC) è pari a 3,3 miliardi di euro (con un moltiplicatore di 4,6)
– il contributo al PIL del Sistema CONAI è pari a 1,924 miliardi di euro (moltiplicatore 4,4)
– l’impatto occupazionale prodotto dal Sistema CONAI si attesta in 23.199 occupati (moltiplicatore 3,7)
Grazie allo strumento del Life Cycle Costing (LCC) CONAI quantifica i positivi impatti ambientali generati, ovvero i contributi del settore in termini di energia primaria risparmiata (pari a 50 TWh nel 2023, equivalente al consumo di elettricità di circa la metà delle famiglie italiane) e di lotta al cambiamento climatico: in questo senso, è stimato che solo nel 2023 siano state evitate oltre 10.000 ktCO2eq, pari alle emissioni di 8.000 voli intorno al mondo.
Nel documento viene poi sottolineato quanto sia importante raccontare CONAI e il Sistema non solo in termini di risultati di riciclo e attività economica, ma anche con l’obiettivo di trasmettere al cittadino fiducia nel valore della sua responsabilità. Questa responsabilità va oltre la semplice raccolta differenziata, abbracciando una più ampia “etica ambientale” che include abitudini di consumo corrette e scelte consapevoli, le quali devono trovare riscontro concreto nell’operato del Sistema.
Il dato di partenza non può che essere quello relativo al risparmio di materiale primario: solo nel 2023 si sono risparmiate oltre 11.000 kt di materia primaria, grazie all’impiego di materia prima seconda ottenuta dal riciclo nelle diverse filiere (pari al peso di 800 torri di Pisa).
Ciò premesso, i dati relativi al riutilizzo e al riciclo dei rifiuti di imballaggio sono il risultato concreto delle politiche intraprese.
Infatti, il tasso di riciclo effettivo 2023, calcolato coerentemente con quanto previsto dalle linee guida Eurostat per la verifica dei target di riciclo 2025 e 2030, registra un forte aumento rispetto al 2022, principalmente dovuto al calo dell’immesso al consumo.
In valore assoluto questo ha significato la valorizzazione a riciclo effettivo di 10,47 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, con un + 1.3% rispetto all’anno precedente.
In particolare, il riciclo effettivo dei rifiuti di imballaggio in carta ha avuto un incremento del 7,9% e quello della plastica tradizionale a riciclo meccanico e chimico un +1,5%. Sempre per quanto riguarda la filiera della plastica, il dato Corepla sull’avvio a riciclo chimico registra un + 144,85% (si passa da 1,7 t/anno per il 2022 a 4,4 t/anno per il 2023).
Le proiezioni a oggi disponibili prevedono il raggiungimento degli obiettivi 2025 previsti dal Dlgs 152/2006, per tutte le filiere di imballaggio, unito a un posizionamento più che positivo in vista degli obiettivi 2030.
Si ricorda che il contributo versato agli operatori di settore – per tramite dei Consorzi di filiera – è lo strumento attraverso cui CONAI promuove lo sviluppo della filiera del riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio. L’ammontare dei costi di avvio a riciclo e recupero energetico riconosciuti agli operatori è cresciuto notevolmente tra il 2001 e il 2023, e sempre nello stesso intervallo temporale il Sistema CONAI ha versato più di 5 mld di euro agli impianti di preparazione al riciclo e recupero.
Nel Rapporto viene segnalato che nel corso del 2024, CONAI ha promosso e sostenuto la trasformazione di ReMade in Italy® da associazione a Fondazione ReMade®, segnando un passo significativo verso la tutela del valore generato negli anni dalla filiera del riciclo in Italia.
La nascita della Fondazione rappresenta un’evoluzione strategica e si pone come centro nevralgico per il dialogo tra le aziende impegnate nella promozione e produzione di beni da materiali riciclati, fornendo il proprio contributo verso la promozione e l’applicazione di strumenti istituzionali quali i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e il Green Public Procurement (GPP).